In Italia, il numero di anziani è il più alto in Europa e il secondo nel mondo dopo il Giappone. Ciò rende urgente la necessità di politiche integrate sociosanitarie, considerando che attualmente ci sono 14 milioni di persone sopra i 65 anni e quasi 3 milioni di non autosufficienti, che dovrebbero raggiungere i 5 milioni entro il 2030. Il Governo Meloni ha l’intenzione di ridisegnare i servizi per fornire assistenza e cura a queste persone, in collaborazione con tutti i ministeri competenti. Il Ddl delega per gli anziani, approvato il 19 gennaio, attua il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Rispetto alla versione adottata dal Governo Draghi, il nuovo testo del Ddl permane focalizzato sull’integrazione sociosanitaria e sui caregiver, ma con misure più coordinate e dettagliate. Sono stati aggiunti anche temi come il cohousing e il turismo, le cure palliative e l’hospice. La delega sarà perfezionata e migliorata in Parlamento e poi concretizzata con i decreti attuativi a fine 2023.
Tra le priorità ci sono l’assistenza domiciliare agli anziani, per cui l’Italia è ancora fanalino di coda. Il dialogo tra ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e ministero della Salute è stato avviato grazie al tavolo interministeriale sulle politiche per la terza età. Si mira a tracciare a 360 gradi le politiche in termini di prevenzione, cura, trattamento, supporto e inclusione. Il lavoro tra ministeri, Regioni, enti locali e attori di Terzo settore e società civile non è facile, ma è la strada più proficua.
Il Ddl prevede un Comitato (Cipa) subito operativo, con ruolo di regista. Il Cipa si dedicherà all’esame dei dati disponibili per mettere a sistema le informazioni e disegnare politiche attive per gli anziani.
I Livelli essenziali delle prestazioni sociali (Leps) vanno completati dal ministero del Lavoro e dalle Regioni insieme alla Conferenza Unificata, evitando il rischio di parzialmente inapplicati come i Lea sanitari. Il Governo Meloni ha assegnato a un viceministro la delega per le Politiche sociali, dimostrando una forte attenzione a questo settore.
Ci sarà un cambiamento anche con il nuovo “assegno anziani”? La legge prevede che le persone non autosufficienti possano scegliere tra un trasferimento economico o un sistema di servizi. Potrebbe essere sperimentato per verificare quale strumento funziona meglio. L’obiettivo è sempre quello di far accedere le persone alla terza fase della vita senza farle sentire isolate o escluse dalla società e dalla comunità. Tutto il resto sono percorsi, da definire anche guardando alle altre nazioni.
Le risorse: saranno recuperate nuove risorse oltre alla riorganizzazione dei Fondi esistenti? La legge tiene conto dei Fondi già attivati e il Pnrr è uno strumento importante che aiuta e promuove. Ma nelle Finanziarie future, l’obiettivo condiviso con gli altri dicasteri e con il ministero dell’Economia sarà di individuare altre risorse.
È possibile che ciò avvenga già nel prossimo Def. È importante individuare nuove risorse per far funzionare una legge come questa, nel contesto di un Governo di Legislatura in cui tutte le misure dialogano tra loro.