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Dalila Di Lazzaro: “Per 11 anni non mi sono alzata dal letto, nemmeno per lavarmi”

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L’attrice rivela dettagli inediti dell’incredibile vicenda che ha vissuto: “I medici non mi credevano”

Dalila Di Lazzaro, la rivelazione è di quelle incredibili. L’attrice, che per anni ha sofferto (e soffre ancora) di dolore cronico, racconta il suo dramma. Lo fa all’amica Mara Venier. E racconta che nemmeno i medici le credevano più, eppure…

L’attrice rivela dettagli inediti dell’incredibile vicenda che ha vissuto: “I medici non mi credevano”

Dalila Di Lazzaro, la rivelazione è di quelle incredibili. L’attrice, che per anni ha sofferto (e soffre ancora) di dolore cronico, racconta il suo dramma. Lo fa all’amica Mara Venier. E racconta che nemmeno i medici le credevano più, eppure…

DOLORE CRONICO – Dalila Di Lazzaro ricorda i drammatici momenti a seguito dell’incidente stradale subito venticinque anni fa, rivelando come le conseguenze siano state peggiori del fatto stesso: “L’incidente è stato 25 anni fa e io per 11 anni non mi sono alzata dal letto, neanche per lavarmi”, racconta a un’attonita Mara Venier nel salotto di Domenica In. “È stato un incubo perché poi i medici non mi hanno creduta, all’epoca non si parlava di dolore cronico. Sono dovuta andare in Arizona e sono rimasti stupiti che in Italia non se ne parlasse. Io mi ero rotta l’atlante, in modo non scomposto. Non mi hanno fatto una lastra importante, che si vede solo dalla bocca. Continuavano a farmi lastre dal collo in giù. Sono rimasta a letto ferma per 11 anni. Senza mai, mai, mai alzarmi. Neanche per lavarmi. Mangiavo stesa”.

LA DOPPIA TRAGEDIA – Dalila Di Lazzaro racconta anche della doppia tragedia. In quel terribile anno che è stato per lei il 1991, in cui le è morto un figlio in un incidente stradale e poi il suo dramma: “Ho avuto un incidente aereo, io non simpatizzavo per i viaggi aerei. Ero con una mia amica e con il suo compagno decisero di affittare un aereo privato per andare alle Bahamas e per andarci dovevamo passare sul Triangolo delle Bermuda. Non c’era più la pressurizzazione e stavano scendendo in picchiata fino a toccare l’acqua dell’oceano e siamo rimbalzati fin tanto che non ci siamo fermati, alcuni si sono fatti male, io ero come morta, ero svenuta. Si sentiva che il mare stava risucchiando l’aereo. Mi hanno tirato fuori dall’aereo e mi hanno trascinata fuori fin sopra l’abitacolo”. E poi la chiusa, che commuove tutti: “Purtroppo non è finita. Io vorrei non avere la pietà della gente, sono combattiva, forte, voglio aiutare migliaia di persone che lottano contro il dolore cronico. Con la mia forza, vorrei portare avanti questo problema”.

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