Pubblicità

Depressione post partum: che cos’è e come prevenirla

Pubblicità

 

La salute delle donne e dei neonati è sempre più al centro dell’attenzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Da un recente rapporto pubblicato dall’OMS e riportato dall’Ansa Benessere, quasi una donna su cinque sperimenta la depressione post partum. Ma, soprattutto, nel primo anno di maternità circa il 20% delle neo-mamme arriva ad avere pensieri suicidi o a compiere episodi di autolesionismo. Per questo l’OMS ha creato un vademecum coinvolgendo anche i papà per un’esperienza genitoriale il più positiva possibile. Ma da cosa è causa la depressione post-partum?

Depressione post partum, quali sono le cause?

Occorre prima di tutto fare una doverosa distinzione tra baby blues e depressione post partum: «Il baby blues, sperimentato da moltissime donne, è quel periodo caratterizzato da tristezza, anedonia, apatia, distacco dal neonato che avviene subito dopo il parto e può durare anche per due settimane e poi si risolve. Alla base di questo sembra esserci il crollo degli ormoni della gravidanza che influenzano negativamente lo stato dell’umore» spiega la dottoressa Beatrice Casoni Psichiatra, esperta in depressioni.

Differente è invece la depressione post partum di cui, come spiega l’esperta, non si conoscono ancora molto bene le cause ma sembra nascere da un insieme di fattori «In questo caso infatti non si parla di un normale riassetto ormonale che dura due settimane quanto anche di altri aspetti esistenziali. In questa fase la neomamma è sottoposta a fattori di vita stressanti e può avere uno scarso supporto del partner e degli altri familiari. Senza dimenticare che con il parto una donna cambia completamente la propria vita sia dal punto di vista personale che lavorativo. Per molto tempo dovrà concentrarsi sul bambino vedendo svanire i propri confini di donna, perdendo la propria libertà e dovendo annullare parti di sé per dedicarsi al bimbo. Infine anche il lato pratico merita una menzione: un neonato, inevitabilmente, porta a perdere sonno e non si può “spegnere” quando si è stanchi o malati o semplicemente si ha voglia di prendersi qualche ora per sé».

La depressione post partum può colpire tutte?

Tendenzialmente questa forma di depressione tende a comparire quando si sono già verificati episodi depressivi in passato oppure nella famiglia, inoltre, i dati a disposizione spiega l’esperta, evidenziano che si presenta a chi soffre anche di sbalzi umorali durante il ciclo mestruale.

Ma è anche un fenomeno che colpisce le donne che hanno un particolare rapporto con la gravidanza: «Per esempio hanno una tendenza alla depressione coloro che hanno sempre fatto fatica ad accettare l’essere incinta, magari perché non era cercata, oppure hanno avuto problemi con gravidanze precedenti o difficoltà con l’allattamento. Tutti queste problematiche non predispongono molto bene».

Depressione in gravidanza: i segnali da non sottovalutare e le possibili cure

Come prevenire e curare la depressione post partum

Conoscendola ancora poco, è difficile prevenire questa forma depressiva. Sicuramente però, come sottolinea la dottoressa Casoni, ci sono comportamenti che possono aiutare la neomamma «Seguire un’alimentazione sana, svolgere una lieve attività fisica durante la gravidanza, richiedere aiuto a specialisti quando ci si sente in difficoltà dal punto di vista psicologico, seguire corsi pre-parto e farsi aiutare da consulenti certificate per l’allattamento, avere una buona rete di supporto, preparare anche il partner all’arrivo del bambino coinvolgendolo da subito in tutte le attività per renderlo consapevole e indurlo ad essere un sostegno. Tutte queste sono attività fondamentali da svolgere durante i nove mesi di gravidanza e che aiutano a prevenire, o quanto meno a preparare meglio, la futura mamma».

Ma se la depressione post-partum è stata diagnosticata, può rendersi utile seguire un percorso psicoterapico con l’eventuale assunzione di antidepressivi dopo un’attenta valutazione dello psichiatra o dello psicoterapeuta, spiega l’esperta.

La posizione dell’OMS

Una situazione complessa, dunque, che in Italia coinvolge circa il 10-15% delle neomamme e, purtroppo, nonostante la percentuale alta, non è ancora molto dibattuta. Per questo motivo l’OMS ha compilato un vademecum di sessanta raccomandazioni indirizzato a entrambi i genitori, coinvolgendo anche i padri. Una guida che spiega come relazionarsi con il bambino, fin dalle cose più semplice come posizionarlo durante il sonno, così da non far sentire inadeguati i neogenitori.

Ricevi news e aggiornamenti
sulle ultime
tendenze beauty
direttamente nella tua posta

Non solo, ma il documento sottolinea anche l’importanza dell’assistenza sanitaria evidenziando il supporto che le cliniche dovrebbero dare alla nuova famiglia, oltre a garantire uno screening materno proprio per depressione e ansia.

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA

https://www.iodonna.it/benessere/salute-e-psicologia/2022/10/24/depressione-post-partum-che-cose-come-prevenirla-oms-consigli/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Pubblicità
Potrebbe piacerti anche
Pubblicità