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Il succo che porta la morte: non si può assolutamente bere nemmeno fatto in casa.

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Uno studio francese pubblicato sul British Medical Journal suggerisce un legame tra l’incidenza del cancro e il consumo di bevande zuccherate, compresi i succhi di frutta al 100% senza zuccheri aggiunti. Lo studio, che si basa su un campione di oltre 100.000 francesi intervistati nell’ultimo decennio, rivela una maggiore incidenza nei consumatori regolari di bevande zuccherate, compresi i succhi. Sebbene gli autori dello studio riconoscano che ulteriori ricerche siano necessarie per confermare il trend, sottolineano l’importanza di politiche mirate a limitare il consumo di zuccheri nella popolazione occidentale. Il “Comitato dei succhi al 100%” ha immediatamente risposto allo studio, evidenziando alcune “debolezze metodologiche” e sottolineando il ruolo dei succhi di frutta al 100% come modo pratico per contribuire all’assunzione giornaliera di frutta in una dieta equilibrata.

La ricerca, basata su dati raccolti all’interno dello studio NutriNet-Santé che ha indagato le abitudini alimentari di 101.257 adulti francesi attraverso questionari per un decennio, chiarisce che sebbene non sia possibile affermare con certezza che lo zucchero provoca il cancro, i dati raccolti suggeriscono un legame tra lo zucchero e l’incidenza del cancro, in particolare del cancro al seno. Gli autori dello studio notano che il consumo di bevande zuccherate è aumentato significativamente in tutto il mondo negli ultimi decenni ed è già stato correlato a una maggiore probabilità di sviluppare sovrappeso e obesità, un significativo fattore di rischio per il cancro. Lo studio aggiunge nuovi dati che le bevande zuccherate, compresi i succhi di frutta al 100%, potrebbero essere associati a un rischio maggiore di cancro.

Lo studio mira a evidenziare come lo zucchero, in tutte le sue forme, compreso quello presente nei succhi naturali e “senza zuccheri aggiunti”, possa essere pericoloso perché potenzialmente legato all’obesità e quindi al rischio di cancro. Tuttavia, il fatto che metta prodotti tradizionalmente molto diversi sullo stesso piano potrebbe suscitare solo un’allarme generale nell’industria alimentare trasformati.

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